Il Capoluogo “il centro” di Sasso Marconi

E’ opinione verosimile che, nel piano sopra la collina di Castello, in antico dominando gli Etruschi, poi i Romani ed infine i Galli Boi, vi fosse un piccolo agglomerato con un castello ancora efficiente, quando il Re Liutprando nell’anno 727 alla guida dei Longobardi, prima di conquistare Bologna, occupò Castrum Feronianum (Castel Ferrone situato sopra alla Rupe) e Castel del Vescovo, insediandovi delle truppe a difesa dei luoghi già conquistati.
L’antico Castello doveva trovarsi nella stessa area ove ora c’è la chiesa (di Castel del Vescovo), o più sotto ove in seguito sarà costruita la villa delle Torrette. Si può anche supporre che più in antico avesse un altro nome, e che Castel del Vescovo gli derivi dal lungo dominio che qui ebbero i Vescovi di Bologna. La prima menzione certa, si trova nel diploma del 1220, quando Federico li concesse ad Enrico della Fratta, vescovo di Bologna, la piena giurisdizione di diversi castelli, fra i quali si annovera Castel del Vescovo. Rimane dubbio, se dopo l’anno 1302, i Vescovi di Bologna vi rinunziassero volontariamente o se avessero perso la giurisdizione di questo castello. In ogni caso è certo che intorno al XV secolo il castello passava al Comune di Bologna e che comprendeva un territorio più ampio.

Nel 1313, il figlio del conte Ugolino da Panico, esigeva dazi e pedaggi dai mercanti che passavano dalla Rupe. Il podestà di Bologna ordinò che tutti i soldati nella zona e il popolo corressero alle armi per cacciare quelli di Panico, e così senza nessuno scontro, i conti di Panico si ritirarono.
Intanto. il capitano Balducci conquistava Bargi e Casio. Il Senato di Bologna per paura che potesse scendere fino a Bologna, per chiudergli il passo, fece murare un’alta fortificazione, che da Castel del Vescovo, si dice arrivasse sino al palazzo del Conte Ranuzzi. Per questo alle case all’ingresso di Sasso venne dato il nome di “Chiusura”, nome in uso fino a circa il 1970. La storia non ci segnala nessun altro avvenimento che riguardi questa parrocchia, dagli estimi di quei tempi, emergevano molte famiglie ricche e potenti. La popolazione non superava le 330 unità, di cui la metà abitava nel gruppo di case chiamate “il Borgo”, l’altra metà nelle vicinanze.
Non si conosce l’anno in cui fu costruita la chiesa di san Pietro sopra Castello, chiesa ricca di pregiati arredi e, a detta dello storico Calindri, nell’abside esisteva una grande pala di Paolo Carracci detto il Guercino, raffigurante la Madonna e i Santi. Nel 1787 con un’imponente processione, la Sacra Immagine della Madonna del Sasso, lasciò il Santuario della Rupe, dove era stata venerata per secoli, poiché il Santuario minacciava di franare e in attesa che fosse costruito il nuovo santuario, la Madonna fu collocata nell’oratorio di Villa Ranuzzi (ex villa Somaglia ora villa Neri).

I lavori iniziarono nel 1802 e, dopo numerosi rinvii causati da difficoltà economiche, il nuovo Santuario del Sasso, costruito nel Borgo, venne inaugurato dal Cardinale Opizzoni nel 1831 con grande gioia dei fedeli.
Nel 1811 la sede comunale si trasferì dalla Fontana al Borgo di Sasso, nella villa vescovile di Castel del Vescovo.
Nel 1881 la sede parrocchiale fu trasferita dalla collina nel Santuario della Madonna del Sasso.

I disastrosi bombardamenti alleati del 15-17 Aprile 1945 sconvolsero l’intero borgo, anche la chiesa fu completamente distrutta, solo i due campanili rimasero illesi.
Nel bombardamento, anche la Sacra Immagine della Madonna andò distrutta fra le macerie.
Il santuario fu ricostruito subito dopo la guerra, con la facciata allineata ai due campanili. La festa della Madonna fu celebrata per molti anni il 25 marzo, poi nella domenica successiva al 15 Agosto, ed attualmente nell’ultima domenica di Maggio.

Testo tratto dal libro
“Sasso Marconi nelle cartoline d’epoca”
a cura di Giuseppe Dall’Olio

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