Scopeto

Chiesa di San Pietro di Scopeto a Sasso Marconi – litografia di E. Corty tratta da “Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bologna”, tomo IV, 1851, n. 8

Cenni storici

1267 – XVII (preesistenze intero bene)
Al 1267 risalgono i primi documenti che attestano l’esistenza della chiesa. Tra il 1533 e il 1654 governano la parrocchia i minori di San Francesco da Paola, i quali eleggevano uno dei loro fratelli come Cappellano Curato, fino a che non venne ceduta all’Arcidiocesi di Bologna.
1779 – 1986 (ricostruzione intero bene)
La chiesa venne completamente ricostruita nel 1779. Nel 1986 divenne sussidiaria di Sant’Andrea di Rasiglio.
La chiesa sorge a Scopeto, località a circa 9 km ad ovest del comune di Sasso Marconi, in un’area boschiva in posizione elevata a circa 300 metri di altitudine. L’edificio si affaccia su un sagrato inerbito e presenta un profilo a capanna ospitante nella porzione sinistra la canonica e sulla destra la facciata della chiesa. Quest’ultima ha una pianta ad aula unica coperta da una volta a botte ribassata, presenta una zona presbiterale con volta a vela a sesto ribassato, concludendosi in un abside rettangolare coperto da una volta a botte ribassata. Gli interni sono rivestiti di intonaco color crema.
Scopeto, in gergo montano Scové, sembra derivare il suo nome da scopa o scova, come viene chiamato un piccolo arbusto, usato anche per fare le scope.
Di Scopeto, si parla una prima volta nel 1010, in seguito a un rogito di Giacomo Odi, stilato il 22 luglio 1267, esistente nell’Archivio dei Padri di San Francesco in Bologna.
Si ritiene che la chiesa e gran parte dei territori della parrocchia, fossero di proprietà della famiglia guelfa Savioli detta anche “Caccianemici” da Vizzano, che vi si erano riparati quando furono loro confiscate le proprietà di Bologna e Vizzano e contemporaneamente furono messi al bando per aver sostenuto la fazione avversa dei ghibellini rappresentati dalla famiglia Lambertazzi.
Nel secolo XV ai Caccianemici succedettero i Cattanei, vassalli maggiori della Lombardia. Successivamente con Bolla del 7 agosto 1626, il territorio fu assegnato ai Padri Minori di San Francesco da Paola, che governarono sino all’anno 1654, quando in conseguenza della soppressione dei piccoli conventi (Bolla di Papa Innocenzo X del 15 ottobre 1652) lo cedettero liberamente all’Arcivescovo di Bologna.
Questa chiesa era di dimensione modesta, ma proporzionata alla sua popolazione che verso il 1850 contava 237 anime. La località di Scopeto, la più lontana dal Capoluogo, occupa un colle fra i torrenti Lavino e Olivetta e dall’antichissima chiesa, sul colle (m. 360) si può godere un ampio panorama sulle due valli. Non lontana dalla chiesa è la bella casa cinquecentesca con torre denominata appunto “Torretta”.
La festa del patrono San Pietro si teneva il 29 giugno. Attualmente la chiesa è sconsacrata.

Descrizione

La chiesa sorge a Scopeto, località a circa 9 km ad ovest del comune di Sasso Marconi, in un’area boschiva in posizione elevata a circa 300 metri di altitudine. L’edificio si affaccia su un sagrato inerbito e presenta un profilo a capanna ospitante nella porzione sinistra la canonica e sulla destra la facciata della chiesa. Quest’ultima ha una pianta ad aula unica coperta da una volta a botte ribassata, presenta una zona presbiterale con volta a vela a sesto ribassato, concludendosi in un abside rettangolare coperto da una volta a botte ribassata. Gli interni sono rivestiti di intonaco color crema.

Contesto

La chiesa sorge circa a 9 km ad ovest del comune di Sasso Marconi, in un’area boschiva e in posizione elevata, circa 300 metri di altitudine. La località di Scopeto, nella quale sorge la chiesa, è situata tra i torrenti Lavino e Olivetta, il cui panorama è possibile ammirare dal colle dove si trova la chiesa di San Pietro, lontana circa 20 km a sud-ovest dalla città di Bologna.

Impianto planivolumetrico

La chiesa è contigua sul fianco sinistro alla canonica, mentre sul fianco destro si trovano il campanile e la sagrestia.

Esterno

La chiesa sorge in posizione rialzata rispetto la strada antistante, circondata da un’area boschiva e affacciata su un sagrato inerbito cinto a ovest da un muretto che si apre a nord sulla zona che conduce alla canonica. Il prospetto mostra un profilo a capanna a due falde in coppi con croce in ferro battuto sommitale su cippo, occupato nella metà a sinistra dalla canonica e nella metà destra dalla facciata della chiesa. Quest’ultima ospita in basso al centro il portale in metallo e in alto due monofore. Il fianco destro è forato da una finestra a lunetta ed è contiguo al campanile, a base quadrata, con una monofora per lato nella cella campanaria e con croce in ferro battuto sommitale. Lo sviluppo longitudinale della chiesa si conclude in una zona absidale rettangolare forata da due finestre. L’esterno dell’edificio è in parte intonacato, non in buon stato conservativo.

Pianta

Pianta ad aula unica con abside rettangolare.

Interni

L’ingresso avviene direttamente dal portale. L’interno presenta un’aula unica cinta in tutto il suo perimetro da una cornice e scandita sui fianchi da due nicchie, introdotte da archi a tutto sesto su lesene e rialzate di un gradino. La navata è coperta da una volta a botte ribassata ed ha una pavimentazione in mattonelle quadrangolari gialle e grigie posizionate diagonalmente. Una porta sul fianco sinistro, in prossimità del presbiterio, conduce in canonica. Un arcone a sesto ribassato sorretto da paraste con capitello ionico introduce alla zona presbiterale che, rialzata di due gradini rispetto la navata e separata dalla stessa tramite una balaustra metallica, è coperta da una volta a vela a sesto ribassato e ospita sul fianco destro una porta che conduce in sagrestia. Lo sviluppo longitudinale della chiesa si conclude in una zona absidale rettangolare coperta da una volta a botte a sesto ribassato e ospitante due finestre nella parete di fondo. L’interno è completamente intonacato con il color crema.

Impianto strutturale

Struttura portante in muratura.

Apparati liturgici

L’assemblea si ordina frontalmente al presbiterio, organizzata in due file di panche lignee disposte a battaglione. La zona presbiterale, rialzata di due gradini rispetto all’aula e separata dalla stessa tramite una balaustra metallica, ospita al centro l’altare in muratura dipinta, collocato su due gradini e ospitante al centro il tabernacolo, mentre dietro si colloca la sede del celebrante, una sedia in legno
altare – aggiunta arredo (anni ’70)
Venne aggiunto l’altare in muratura dipinto al centro della zona presbiterale

Molte informazioni di questo articolo sono state tratte dal sito
“Le chiese delle diocesi italiane”