Giovanni Tarozzi

Mastro presepista

Giovanni Tarozzi, nasce a Luminasio, frazione di Marzabotto nel 1933, quest’anno, il 4 Gennaio ha compiuto 77 anni. Da moltissimi anni crea presepi che sono condiderati vere e proprie opere d’arte, composizioni della natività di rara bellezza con la pazienza di un certosino e l’impegno di chi ha nel cuore e nelle mani quest’arte, l’arte del maestro presepista.

La passione di creare presepi si manifesta in lui fin dall età di 9 anni quando di ritorno dal lavoro nei campi raccoglieva argilla e terriccio che impastava e plasmava componendo rudimentali statuine che la sera metteva a “cuocere” sul camino di casa, davanti al focolare che si usava per scaldare la case di una volta. Nell’immediato dopoguerra il parroco di Luminasio, Don Lino Pelati, in occasione del Santo Natale decise di affidare a questo ragazzino che conosceva bene, perchè era uno dei suoi ”chierichetti”, il compito di comporre il presepe per la chiesa usando antiche statuine di terracotta, cosi il piccolo Giovanni costruì diligente e preciso come sempre, la sua prima scena della natività. Giovanni cresceva e con lui anche la passione del presepe.

Nei primi anni ’50 decise di rendere le sue creazioni piu evolute e allestendo il sottoscala di casa creò statuine di cartapesta che sezionava, meccanizzava, vestiva e ricomponeva una ad una. Tutto il presepe era alimentato dagli ingranaggi di una macchina da cucire controllata manualmente.

Nel 1955 si sposa con la signora Emilia, dalla quale avrà due figli:Gabriele e Martino, e con tutta la famiglia si trasferisce a Pontecchio Marconi. Qui, sempre nella propria abitazione costruisce il “suo” primo presepe mosso elettronicamente, questa volta il compito di “muovere” tutta la scena viene affidato a motorini e meccanismi di vecchi giradischi a “78 giri, perchè i 45 giri erano troppo veloci”; che Giovanni recupera nelle sue frequenti visite, il venerdì, nella famosa “piazzola” a Bologna.

Negli anni 1957/1958 la Diocesi di Bologna organizza un concorso: UN PRESEPE IN FAMIGLIA. Una commissione visita le case dei partecipanti e giudica i presepi “artigianali” meglio realizzati. Giovanni vi partecipa e per ben 3 anni vince il primo premio di 25000 lire, una bella cifretta per l’epoca, consegnata durante una cerimonia ufficiale, una domenica pomeriggio, direttamente da Sua Eminenza Cardinal Lercaro, allora alla guida della Diocesi di Bologna.

Nel 1960 si trasferisce per lavoro, a Sasso Marconi in Via San Lorenzo di fianco all’omonima chiesa. Lì viene in contatto con il parroco di allora, Don Gino che conoscendo le virtù di Giovanni gli mette a diposizione una saletta all’interno della chiesa, dove creare il famoso presepe presente tutt’oggi. Nel 1961 iniziano i lavori del presepe e verso la fine dello stesso anno si ha la prima apertura al pubblico. Dai primi anni 60 ogni anno numerose comitive nel periodo natalizio arrivavano su grandi pullman da ogni parte d’Italia, per visitare il presepe di Giovanni che oltre alla natività con i personaggi “classici” faceva rivivivere sulla scena gli antichi mestieri di un tempo come l’arrotino, la lavandaia, il fabbro, il falegname, tutti ricostruiti nei minimi particolari, nei movimenti, negli abiti, negli attrezzi da lavoro curando tutto alla perfezione, ci sono persino un torrente e un laghetto con acqua corrente (a circuito chiuso) dove ancora oggi le statuine raffiguranti vecchi pescatori gettano il loro amo….

“Ricordo ancora oggi con emozione i visi stupefatti e ammirati dei tanti bambini” – racconta Giovanni, rimanevano a bocca aperta!! “Una soddisfazione grandissima; abbiamo poi aggiunto una panca così che anche i più piccoli potessero vedere meglio”.

Nel 1971 un altro ambito riconoscimento viene conferito a Giovanni che riceve nell’ambito del primo trofeo nazionale “PRESEPI” organizzato dal quotidiano “L’Avvenire”, come premio una medaglia d’oro e una pergamena come ideatore e esecutore per il presepe della Parrocchia di San Lorenzo “Castel del Vescovo” di Sasso Marconi (Bo).

Continua Giovanni: “Il presepe di base è lo stesso nato nella metà degli anni ’50, arricchito e perfezionato nel tempo, fino ad arrivare a quello che si può vedere oggi”. Mi mostra le sue ultime creazioni: una mietitrebbia totalmente ricostruita e funzionante, nei minimi particolari; e una scena di aratura con i buoi, anche questi creati e scolpiti nel legno dalle sue mani esperte. Crea tutto Giovanni! Persino gli abiti dell’epoca li cuce personalmente scegliendo colori e materiali e il risultato è davvero soprendente….

Un’ultima considerazione, mi è capitato tante volte di rivedere da grande situazioni che avevo visto da bambino e con un po’ di delusione dico che i ricordi non erano proprio corrispondenti alla realtà odierna, mentre il presepe di Giovanni ancora oggi mi regala le stesse emozioni che mi regalò 30 anni fa quando lo visitai per la prima volta.

Da diversi anni il presepe e la guida della parrocchia di San Lorenzo continuano per mano del parroco Don Pietro Musolesi. Al momento il presepe non può essere visitato perchè è in fase di restauro, sarà nostra premura informare i lettori sulle modalità di visita a lavori ultimati.