Il Ponte di Vizzano

Pontecchio deriva dal latino “ponticulum”, ponte o grande ponte. Sicuramente la parrocchia di Pontecchio ha preso il nome dal ponte di Vizzano, costruito in muratura verso il 1400-1500. Si potrebbe ipotizzare che a quei tempi la strada di collegamento Bologna – Firenze, passasse da Vizzano, verso le Ganzole per Pianoro per proseguire poi verso Firenze.

Pontecchio Marconi – Il ponte di Vizzano e la casa detta “La Barca”

Successivamente, nel tempo, la statale della Futa, da Pianoro verso Bologna, venne fatta proseguire lungo la sponda destra del fiume Savena fino a Bologna, molto più breve e più comoda. Così il ponte di Vizzano perse di importanza e quando l’usura del tempo, la furia delle acque e le
;’ guerre, lo fecero crollare, non venne più ricostruito. Per secoli la sponda destra del fiume Reno, da Marzabotto a Casalecchio rimase isolata, staccata dalla vita economica del paese. Nel comune di Sasso, era possibile l’attraversamento del fiume Reno, traghettando il fiume solo
in due punti: a Sasso sotto la Rupe in località detta la Barca e alla Barca di Pontecchio, solo quando le copiose acque del Reno lo permettevano. Non sono in grado di stabilire quando ha avuto inizio il servizio di traghettamento a Vizzano, che a ragion di logica dovrebbe essere avvenuto dopo la costruzione della Chiusa per portare l’acqua alla Cartiera del Maglio, poiché altrimenti la velocità delle acque in quel punto, non avrebbe permesso il passaggio di una barca.
Nel 1860, la ricca famiglia Albani, fece costruire a sue spese un elegante e solido ponte in muratura che prese il nome della famiglia “Ponte Albano”, unendo così le due vallate e alleviando i disagi degli abitanti di Vizzano.

Dopo la ricostruzione del 1949 la barca fu adagiata sulla sponda sinistra del Reno vicino al ponte e li è rimasta per oltre trenta anni.

Battistini Fausto detto “Faustino”, nato a Pontecchio nel 1864 fu il primo passatore di Vizzano. Abitava nella casa, ancora oggi esistente, detta la Barca, assieme ai genitori, un fratello e sei sorelle. II suo lavoro consisteva del trasportare le persone da una sponda all’altra del fiume, dall’alba al tramonto inoltrato.
I ragazzi di Vizzano, in età scolare, dal 1910 al 1930, per quattro volte cambiarono la sede scolastica. Fino al 1916 la scuola elementare era a Colle Ameno, nel 1920 la sede scolastica viene istituita nel borgo delle Ganzole e dopo qualche anno la scuola si spostò a Cà dei Piedi, dove ora abitano le famiglie Albertazzi. A dare lezione a tutte e cinque le classi elementari c’era la maestra Corsini, piena di volontà e di grinta. Alla sera nei periodi invernali organizzava corsi serali per anziani. AVizzano, ai primi del 1900, oltre il 90% della popolazione era analfabeta.
Fu la maestra a farsi promotrice di un “Comitato” per la costruzione del ponte di Vizzano. Riuscirà nel suo intento, dopodiché gli scolari andarono a scuola nella nuova sede di Pontecchio, dedicata a Marconi. I lavori per la costruzione del ponte di Vizzano iniziarono nel 1926. Progettato e costruito su piloni in cemento armato ebbe però vita breve: nelI’autunno del 1928, una imprevista ed eccezionale piena spazzò via metà ponte verso la sponda di Pontecchio, con grande delusione e tristezza da parte di tutta la popolazione di Vizzano e degli addetti ai lavori. Si decise allora che la parte del ponte maggiormente esposta alle furie dell’acqua, venisse costruita in sospensione come il ponte di Brooklyn. La costruzione fu eseguita dalle Officine Riva-Calzoni di Bologna e il ponte venne inaugurato nel 1930. Così Faustino a 66 anni “appese i remi al chiodo” e cessò l’attività di barcaiolo. Per 15 anni il ponte fece il suo servizio, anche se durante la guerra, per diverse volte, i bombardieri alleati lo bombardarono, il ponte non venne danneggiato. Il 17 aprile 1945, i tedeschi in ritirata, per ritardare l’avanzata delle truppe alleate, lo fecero saltare con cariche di tritolo posto sulle funi portanti nella parte verso Pontecchio: I’esplosione tranciò le funi e il ponte cadde nel fiume rimanendo sospeso dalla parte opposta. Gli alleati arrivarono a Sasso nella mattinata del 19 aprile, il 21 fu liberata anche Bologna e il 25 aprile la guerra finì.
Iniziarono gli anni della ricostruzione per riparare le gravi ferite della guerra, ma il ponte di Vizzano non era fra le opere prioritarie. Iniziò così nuovamente l’attività dei barcaiolo. Non fu più Faustino, che aveva ormai raggiunto l’età di 81 anni, a trasportare da una riva all’altra i passanti, (Faustino morirà il 2.10.1954 alla bella età di 90 anni), ma venne sostituito da Albertazzi Benito che risiedeva alla Cà dei Piedi a poche centinaia di metri dal ponte. Benito, nato nel 1927, aveva allora 18 anni e all’inizio era aiutato dal padre Aldo. Svolse questa attività per quattro anni dal 1945 al ’49. La barca fu donata dal Genio Civile per interessamento del Sindaco Bertacchi e il costo per essere traghettati era allora di 5 lire a persona.
Solo nella primavera del 1948, iniziarono di nuovo i lavori di ricostruzione del ponte di Vizzano, affidati alla Cooperativa Ricostruzione di Sasso Marconi; progettista e direttore dei lavori furono rispettivamente l’ing. Sergio Dall’Omo e I’Ing. Rinaldi Capo del Genio Civile di Bologna. Nel pomeriggio del 21 aprile 1949, presenti il Prefetto di Bologna, il Provveditore alle Opere Pubbliche, il Capo del Genio Civile, il Sindaco di Sasso e altre autorità locali, venne inaugurato il nuovo ponte.

Ponte di Vizzano 1995 – installazione delle nuove funi speciali in acciaio acquistate in Inghilterra.

Dopo il rituale taglio del nastro tricolore e la benedizione impartita dal parroco di Pontecchio, presero la parola l’ing. Lenzi, Provveditore alle Opere Pubbliche, il Prefetto di Bologna e il Sindaco di Sasso. Quarantadue anni dopo, il ponte non garantiva più la necessaria sicurezza e venne di nuovo chiuso al traffico nel giugno del 1991, in attesa di trovare i fondi necessari per ricostruirlo con le stesse caratteristiche. I lavori di ristrutturazione iniziarono nell’aprile del 1995 e furono ultimati nel febbraio 1996, eseguiti dalla Coop. Costruzioni di Bologna per le opere murarie e dalle Officine Manfredini di Galliera per le strutture metalliche. II progetto e la direzione dei lavori furono affidati al prof. Ing. Maurizio Merli e all’ing. Giancarlo Guadagnini dello Studio En. Ser. di Faenza. Il coordinamento dell’opera fu seguito dallo staff dell’Ufficio Tecnico Comunale composto dall’arch. Natascia Frasson, dal geom. Giuliano Nuvoli e dal geom. Luigi Ropa Esposti.
Domenica 3 marzo 1996 alle ore 11,30 venne inaugurato alla presenza del Prefetto di Bologna Dr. Mosino, del Sindaco Renata Bortolotti, dell’Assessore ai Lavori Pubblici Rosanna Ventura, e di altre autorità locali.
II ponte è stato completamente ristrutturato, con la sostituzione di tutta la struttura metallica con l’installazione di nuove funi speciali in acciaio, provenienti dall’Inghilterra.
Al nuovo ponte di Vizzano auguriamo lunga vita.

 

Tiziano Tagliavini
Tratto dal periodico del Circolo Filatelico “Guglielmo Marconi”
“Sasso & Dintorni” anno IXX n° 38