Curiosità tra storia e leggenda capitolo 3: “Il campanello sotto il letto”

A questo punto si sconfina nell’aneddoto beffardo, nello scherzo che – secondo due testimonianze – Guglielmo Marconi avrebbe fatto al Cardinale Svampa in occasione della sua prima visita pastorale in collina, a Pontecchio, a poco meno di un chilometro da Villa Griffone. I due testimoni del tempo furono Adelmo Landini, che operò quale marconista a bordo dell’Elettra, e Nello Tossani, oggi ultra-ottantenne, che per lunghi anni fu sagrestano nella canonica di Don Calzolari, arciprete di Pontecchio.

Landini scrisse anche un articolo, pubblicato dal Secolo d’Italia nel 1961, in cui raccontava ciò che aveva saputo dallo stesso Marconi sullo scherzo fatto dal giovane inventore ai danni del Cardinale, ospite della parrocchia per un paio di giorni, all’inizio dell’estate 1895.

Guglielmo frequentava abitualmente la canonica e conosceva bene Don Calzolari. Sarebbe stato facile quindi e senza essere visto mettere sotto il letto, dove avrebbe dormito Svampa, un ricevitore collegato con un campanello. Lui avrebbe fatto il resto da Villa Griffone nel cuore della notte. Così accadde. E il cardinale fu svegliato più volte fino al momento in cui Don Calzolari, accorso ai richiami di Svampa, trovò il ricevitore col campanello sotto il letto del cardinale. Il giorno successivo Svampa volle conoscere l’autore di quella beffa e per nulla risentito comprese che quel giovane stava veramente realizzando qualcosa di impensabile, di incredibile.

Anche il parroco di oggi, Don Stefanelli, ricorda quanto il vecchio Tossani gli aveva raccontato a proposito di quella serata:

«Fu nel ’73, quando io venni qui a Pontecchio a prendere possesso della parrocchia e, fra le altre cose, mi raccontarono questo episodio avvenuto nella “stanza del Papa“, quella camera da letto dove non solo furono ospitati tutti i vescovi e cardinali quando erano a Bologna e trascorrevano volentieri qualche giorno di vacanza in questa antica canonica, ma qui dormì anche colui che divenne papa, Benedetto XV. Non ricordo chi fu, se fu lo stesso sagrestano-campanaro, Nello Tossani, che oggi ha 83 anni, a raccontarmi questo aspetto dell’episodio, ma è certo che mi dissero che proprio qui in canonica qualcuno ascoltò il giovane Marconi che diceva quasi a se stesso: “Bene così il cardinale sentirà che cosa succederà questa notte!”. E Svampa, il giorno dopo capì che quel ragazzo non raccontava fandonie! È credibile quindi, se il fatto è veramente accaduto, che alla fine del colloquio Marconi chiedesse al Cardinal Svampa di non farne parola a Bologna con nessuno: era ancora prematuro per il giovane inventore che venisse diffusa la notizia degli esperimenti che egli stava perfezionando a Villa Griffone.

Dunque a Bologna, in quei primi giorni di Luglio 1895, c’era qualcuno che probabilmente sapeva e che non parlò mai. Come aveva promesso.

Tratto da “I Giorni della Radio” edito nel 1994 di Giorgio Maioli Storico della Tecnica