I Prati di Pontecchio

La casa detta “I Prati” di Pontecchio fu costruita all’inizio del 1700 sulla Porrettana di fronte a Villa Griffone; in seguito diven­ne di proprietà della famiglia Marconi.

Fin dalla sua costruzione ospitava una osteria ed un negozio di generi alimentari e tabacchi. I fratelli Giovanni e Celso Canova si trasfe­rirono ai Prati nel 1924 e gestirono l’osteria e il negozio fino al 1938. La strada Porrettana, dal torrente Rio d’Eva, ai Prati fino all’altezza dell’attuale Chalet delle Rose, era molto spostata verso la collina, cosicché la parte sud della vecchia casa dei Prati era ubicata sull’attuale tracciato della Porrettana e di parte del parcheggio verso il fiume.

Per realizzare il Mausoleo ed i relativi parcheggi, fu quindi necessario demolire il fabbricato “Prati Vecchi”, indicato con i numeri 19 e 20 nella mappa catastale. Giovanni e Celso Canova, allora gestori del negozio e dell’osteria, acquistarono un terreno poche decine di metri più a nord, verso Bologna appena oltre il rio d’Eva, e costruirono la nuova casa dei Prati. Il nuovo fabbricato fu realizzato a tempo di record e appena terminato la famiglia Canova si trasferì con la bottega e l’osteria.

Costruito il mausoleo, si demolì la vecchia casa dei Prati per far posto al nuovo tracciato della Porrettana e al piazzale. Il capomastro dell’impresa costruttrice del Mausoleo, Sig. Deri, risiedeva in Trentino, e per tutto il periodo necessario alla realizzazione dell’opera fu ospite della famiglia Canova.

La nuova casa dei Prati ebbe vita brevissima: costruita nel 1938, dopo solo sei anni, il 7 luglio 1944, durante un’incursione aerea, una bomba la colpì e in pratica la distrusse completamente. Il bombardamento provocò sette morti e diversi feriti. Persero la vita: Zuffi Clemente, Sandri Eleonora e Luisa Canova, rispettivamente madre, moglie e figlia di Celso Canova, oltre a quattro persone che si trovavano nel negozio a far spesa. Tra i feriti: Franceschini Zelinda, Maria e Giulio Canova, altri clienti ed alcuni passanti.

I superstiti della famiglia furono ospitati dal fratello Luigi Canova, allora fattore presso la villa “Fibbie al Moglio” per sfollare successivamente a Bologna, dove rimasero per pochi mesi fino alla fine della guerra. Ritornata a Pontecchio, la famiglia Canova ricostruì la casa i “Prati Nuovi” con stile diverso dal precedente. Inaugurata nel 1948 non ha più subito modifiche sostanziali.