Capitolo 1 – Colle Ameno 1944

Introduzione

Dal 6 ottobre al 23 dicembre 1944 Colle Ameno venne utilizzato come campo di concentramento e smistamento per uomini di età compresa tra i 17 e i 55 anni imprigionati indipendentemente dal loro stato sociale, dal loro credo o militanza politica, che venivano catturati per essere utilizzati come forza lavoro.

Nel campo, perfettamente organizzato, passarono moltissimi prigionieri, anche se non è possibile definirne esattamente il numero. Questo borgo che era stato fatto costruire nel ‘700 da un nobile bolognese per realizzare una sorta di città ideale, fu quindi teatro di violenza, uccisioni e deportazioni. Di queste vicende si occupa questa pubblicazione in cui viene delineato una sorta di percorso attraverso i 75 giorni di Colle Ameno nelle parole e nei ricordi dei testimoni e di chi ne ha raccolto i racconti.

Una antologia di voci, quindi, che ci può aiutare a rievocare quei momenti e che è una fonte importante per la storia.
Diverse le modalità di raccolta di questo materiale: un lavoro di molti anni e di tanta dedizione quello di Giuseppe Dall’Olio del Circolo Filatelico di Sasso Marconi e il frutto di un impegno più recente ma sicuramente entusiasta quello dei ragazzi del gruppo 25 aprile e dell’ANPI; proprio le multiformi caratteristiche dei testi pubblicati ci permettono di avere a disposizione un materiale variegato e prezioso, che ci fa sperare in un proseguimento del lavoro di raccolta e di ricerca su questo campo di prigionia che ebbe una sorte particolare anche dopo il dicembre 1944 quando venne abbandonato dalle truppe tedesche.

II ricordo di quegli avvenimenti è stato parzialmente rielaborato e trasmesso dalla memoria collettiva: nella complessa dialettica memoria-oblio, Colle Ameno pare essere soprattutto presente nelle memorie personali dei protagonisti e delle loro famiglie, di chi ha visto o sentito la narrazione dei fatti lì avvenuti, come se le dolorose vicende che vi sono accadute avessero rinchiuso il ricordo nel privato.

Esistono alcuni segni di una memoria pubblica: una lapide all’interno del borgo dove ogni anno viene posta una corona in segno di ricordo ed omaggio, una via che l’amministrazione comunale di Casalecchio di Reno ha voluto dedicare agli uomini uccisi nel campo ed ogni anno, proprio da Colle Ameno parte una delle sei staffette che toccano luoghi di eccidi e battaglie.

Nonostante questo, il rischio è che il ricordo scompaia. Come è noto, la memoria è uno degli aspetti più salienti dell’identità individuale e collettiva e quindi diventa essenziale per la comunità appropriarsi del ricordo e fissarlo, anche fisicamente, sul territorio. Questa pubblicazione può quindi essere un passo verso la realizzazione di progetti che definiscano Colle Ameno come un luogo della memoria, in cui ricerca storica, memoria e didattica possano fecondamente interagire ed intrecciarsi.

Cinzia Venturoli