Dopo l’8 settembre l’occupazione tedesca a Sasso Marconi era imponente, le caratteristiche geografiche e strategico/militari del territorio ne favorirono la presenza. Le ville sparse lungo l’intera valle e nelle zone pedecollinari divennero sedi di comandi delle diverse armi dell’esercito tedesco. Dapprima Wermacht, Flak, Luftwaffe e successivamente SS e Feldgendarmerie.
Ricordiamo l’insediamento dei comandi a: Casa Mandriolo, Villa Griffone, Villa Begliossi, Palazzo Rossi, Asilo e canonica della chiesa di Pontecchio, Villa Acquaderni, Casa Suore di Mongardino, Villa Ferri, Villa Achillini, Villa via Stazione (attuale centro Roncati) Villa Quiete, Villa Torricella di via Lagune, casa Checchi, Canonica chiesa Lagune, Poggiolo di lano.
Ai primi di gennaio del 1944 le ville Ghisilieri e Davia e tutta la parte interna del Colle Ameno venne requisita dalla Luftwaffe, l’Aviazione Militare Tedesca e vi si insediarono reparti per il controllo e l’organizzazione del settore aereo operanti nelle zone al di qua della Linea Gotica.
II 9 Luglio subentrò la Croce Rossa Tedesca che trasformò i locali in un ospedale militare. Sui tetti della fila centrale di case, venne dipinta una grande croce rossa su campo bianco, mentre una seconda croce venne disegnata per tutta la grandezza del cortile interno della villa Ghisilieri. Poiché sull’erba del cortile non era possibile usare la vernice, il simbolo della Croce Rossa fu costruito con sassi bianchi prelevati dal fiume Reno, mentre per la croce, furono usati dei pietrosi rossi e posti dentro un grande cerchio.
L’ospedale rimase attivo poco meno di tre mesi, poi tutte le attrezzature venero portate a Palazzo Rossi, ove fu organizzato un ospedale più grande e meglio attrezzato. I simboli della Croce Rossa dipinti sul tetto e sul prato vennero conservati, ma non solo, la Croce Rossa aveva lasciato sul posto 5 vecchie ambulanze fuori uso che venivano messe in bella mostra, cambiando loro posto ogni giorno per dimostrare alle ricognizioni aere alleate che l’ospedale era ancora attivo ed efficiente, allo scopo di evitare attacchi aerei.
Dal 6 ottobre al 23 dicembre 1944 compreso al Colle Ameno venne impiantato ed organizzato un campo di smistamento della lettera Z-G, iniziali di “Zivilgefangener” cioè “prigioniero civile”. Gli uomini rastrellati nelle zone a ridosso del fronte, venivano tolti con violenza dalle famiglie, dalle case e dal lavoro, per essere trasportati in tre categorie, non di essere umani, ma di cose senza nome, appunto i Z-G.
La prima categoria comprendeva i fisicamente prestanti che venivano convogliati alle Caserme Rosse di Corticella o in altri centri di raccolta bolognesi e da lì spediti in Germania nei campi di lavoro, oppure direttamente da Colle Ameno i rastrellati erano inviati in zone della provincia in cui era necessaria manodopera.
La seconda categoria era composta da uomini normalmente validi che venivano assegnati, attraverso la Todt, ai vari reparti combattenti tedeschi nel retrofronte della Linea Gotica dove sostituivano i muli per il trasporto di munizioni, scavavano trincee, costruivano fortificazioni o venivano adibiti ad altre mansioni. In alcuni casi gli ammalati o chi era giudicato fisicamente non adatto per il lavoro veniva fucilato, così come poteva accadere a chi veniva giudicato colpevole di qualche mancanza.
Comandava il campo il sergente Friedrich Brotschy detto “Fritz” la cui guarnigione era composta da un numero modesto di soldati, probabilmente non oltre la ventina.
Il 23 dicembre la guarnigione della Feldgendarmerie di Colle Ameno venne trasferita a nord oltre il Po nella zona di Ostiglia dove l’esercito tedesco tentò la formazione di uno sbarramento da opporre all’avanzata alleata.