Capitolo 4 – Le fucilazioni

Le pubblicazioni che trattano gli avvenimenti di Colle Ameno riportano dati fra loro contrastanti a proposito del numero delle persone uccise all’interno del campo, le fonti utilizzate sono differenti e discordanti e quindi è impossibile ricostruire con esattezza il numero dei morti. Le testimonianze sono invece unanimi nel riconoscere nel sergente Friedrich Brotschy il comandante del campo “Z-G” al Colle Ameno.

Egli portava al collo, sostenuta da una evidente catena, un grosso distintivo a forma di mezzaluna, riconoscimento del corpo speciale di polizia della Feldgendarmerie. Si faceva chiamare “amichevolmente” Fritz e viene ricordato dai testimoni per una evidente zoppia dovuta ad un piede congelato. Anche il suo bastone è frequentemente citato nei ricordi dei protagonisti, così come la sua spietata logica assassina.

Personalmente uccise diversi prigionieri e ordinò la fucilazione delle altre vittime. Nei complessivi 75 giorni di permanenza nel nostro comune, si rese colpevole di aver ucciso personalmente o ordinato di uccidere 21 persone, sepolte sommariamente nei luoghi della fucilazione. Si conoscono le posizioni di 5 fosse in cui furono sepolti i poveri resti. Fu loro data degna sepoltura il 10 e I’11 giugno 1945.

I rastrellati non venivano registrati, provenivano da un territorio vasto e quindi la stessa conoscenza personale fra i rastrellati era difficile. Infatti dalle interviste svolte ai superstiti quando si è chiesto se con loro erano stati rastrellati conoscenti si è risaliti al massimo ad un paio di persone ciascuno. Anche la durata della permanenza nella prigione, che al massimo era di un paio di giorni non permetteva che vi fosse la possibilità di ritrovare persone conosciute fra i nuovi arrivi.

Nei mesi successivi il 25 aprile 1945 Silvano Bonetti(vice sindaco), che fu il primo oratore nella commemorazione tenutasi a Marzabotto a ricordo della strage, il cui padre è nell’elenco dei martiri del Colle Ameno, raccolse una vasta documentazione sui crimini compiuti da Fritz e ne fece una denuncia alla Sezione Americana dell’A.m.g.o.t. dedicata alla ricerca dei criminali di guerra. La Sezione fece le dovute ricerche e notificò al Bonetti, tramite lettera di posta militare, (F.P.N. 40869), che Friedrich Brotschy era morto ammazzato al fronte orientale, nel marzo 1945.

Nel 2004 a seguito di ricerche compiute dall’Amministrazione Comunale è stato appurato da fonti degli archivi militari della Germania che Friedrich Brotschy è morto nel 1978 nel suo paese.

Dal registro dei morti del Comune di Sasso Marconi.
Caduti di Colle Ameno, 6 ottobre – 23 dicembre 1944

  1. Pietro Beccari di anni 31, operaio, proveniente da Marzabotto.
    Fucilato il 18.10.1944
  2. Leone Bonetti di anni 51, impiegato, proveniente da Marzabotto.
    Fucilato il 18.10.1944
  3. Gaetano Lazzari di anni 43, operaio, proveniente da Lama di Reno.
    Fucilato il 18.10.1944
  4. Roberto Mattarozzi di anni 43, colono, proveniente da Lama di Reno.
    Fucilato il 18.10.1944
  5. Ionio Rubini di anni 19, operaio, proveniente da Lama di Reno. Fucilato il 18.10.1944
  6. Lodovico Vicinelli di anni 49, operaio, proveniente da Marzabotto. Fucilato il 18.10.1944
  7. Adelmo Loiacono di anni 49, baritono, proveniente da Bologna. Fucilato il 19.10.1944
  8. Ferruccio Caselli di anni 17, colono, proveniente da Sasso Marconi. Fucilato il 15.11.1944
  9. Domenico Raimondi di anni 42, pollivendolo, proveniente da Crespellano. Fucilato il 17.11.1944
  10. Adelmo Venturi di anni 43, operaio, proveniente da Marzabotto. Fucilato il 17.11.1944
  11. Ilario Favallini di anni 39, mugnaio, proveniente da Budrio, residente a Sasso Marconi. Sepolto vivo il 27.11.1944
  12. Giovanni Lanzarini di anni 47, commerciante (sergente pilota aeronautica militare), proveniente da Bologna. Fucilato l’ 11.12.1944

Si ha notizia di altri 9 civili uccisi e non identificabili.